Da più parti è identificata come una necessità, che non ha a che fare solo con tematiche ambientali o urbanistiche, ma soprattutto sociali. Tuttavia, in Italia ed in particolare a Roma, troppo spesso la Rigenerazione Urbana è impedita proprio dalle Amministrazioni Pubbliche.
Presentati 21 progetti per il Patrimonio di Roma
Il Novus Ordo Templi ha presentato, da giugno 2024 ad oggi, ben 21 progetti di Rigenerazione Urbana per il Patrimonio di Roma, in regime di auto finanziamento, secondo il Regolamento sull’utilizzo degli Immobili di Roma Capitale.
Ad oggi però non solo il Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale non ha dato riscontro ai progetti presentati, ma ha anche continuato nella sua azione di inerzia di fronte al tema delle manutenzioni delle strutture. Il crollo della Torre dei Conti a Roma, infatti, può essere visto come l’emblema di questa mala gestio.
Invece di favorire gli investimenti privati, infatti, sembra si stia promuovendo una politica di gestione che trova nell’abbandono delle proprietà lo strumento più efficace per perpetrare la svendita del Patrimonio Pubblico. Così facendo non si da risposta all’emergenza abitativa ed ambientale ma si favorisce la creazione di zone ad alta criticità sociale, quali piazze di spaccio ed occupazioni abusive. I Romani, inoltre, vengono privati man a mano di strutture che fanno parte del loro patrimonio.
Rapporto Strategico della Community Valore Rigenerazione
Nel rapporto si evidenzia a più riprese come la rigenerazione urbana possa rappresentare lo strumento strategico per il raggiungimento di tre macro-obiettivi:
- Società: migliorare la qualità della vita urbana (oggi il 14,7% degli italiani vive in quartieri che necessitano di rigenerazione), supportare la sostenibilità abitativa (la quota di reddito destinata alla casa è salita dal 20,9% nel 2018 al 27,4% nel 2024) e rispondere alle sfide demografiche e dell’“ageing society” (entro il 2035 serviranno 600mila nuovi posti letto in strutture assistite per anziani).
- Economia: aumentare l’attrattività dei territori, favorire innovazione e formazione. Ad esempio, il gap tra domanda e offerta di alloggi per studenti è ancora ampio: 477mila posti letto mancanti entro il 2027, con un rapporto studenti/posti letto in Italia del 3,8% contro una media UE del 13%.
- Ambiente: occorre ridurre le emissioni del settore edilizio (responsabile del 10,3% delle emissioni nazionali e cresciuto del +33,6% tra il 2012 e il 2022, a fronte di una media UE di −2,7%) e contrastare il consumo di suolo, aumentato dell’8,6% tra il 2012 e il 2030.
Possibile Danno Erariale
L’Associazione, non avendo avuto riscontro circa i 21 progetti presentati, ha promosso una tavola rotonda con gli uffici di Piazza Giovanni da Verrazzano 7, Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, al fine di poter dar seguito a quanto previsto dal Regolamento Vigente. Nonostante gli incontri, ad oggi non è pervenuto nessun riscontro positivo. Il termine, oltre il quale si procederà con un esposto alla Corte dei Conti, è stato fissato in giorni 150.
Non ci resta quindi che aspettare che questa Amministrazione, il cui costo sostenuto dalla comunità è sicuramente rilevante, esca dal suo stato di inerzia e decida di dar seguito al Regolamento Capitolino e alla Rigenerazione Urbana e Sociale di Roma.