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Cambia la Carta della Qualità di Roma

Villini tutelati, edifici fatiscenti verso il restyling. A inizio ottobre l’assessorato all’Urbanistica presenterà l’aggiornamento del documento che riguarda edifici da ristrutturare ma anche da non toccare.

Veloccia: “Sempre più cittadini chiedono di preservare le architetture storiche”.

Sono diventati oltre 670 gli edifici storici, quasi tutti villini, che in base alla nuova Carta della Qualità di Roma Capitale non potranno essere toccati. Nessuna demolizione e ricostruzione, nessuna superfetazione per aumentarne la volumetria. Mentre, in base all’ultimo aggiornamento del documento che verrà presentato dalla giunta Gualtieri questa settimana, quasi 500 immobili potranno essere modificati. 

Nuova Carta della Qualità di Roma

La novità arriva dall’assessorato all’Urbanistica, che già nel giugno 2024 aveva lanciato il rinnovo della Carta dopo 15 anni. Cioè da quando è stato approvato il Piano Regolatore Generale. Nell’arco degli ultimi 12 mesi, gli uffici hanno lavorato ad ampliare la lista di edifici da tutelare, e altrettanto per quella degli edifici da stralciare. Cioè quelli fatiscenti, o comunque bisognosi di restyling (se non proprio di essere demoliti), finora incastrati nella Carta e quindi inutilmente vincolati dalla Sovrintendenza. 

Villini da tutelare ed edifici da trasformare

I numeri ufficiali dicono 677 villini storici e 495 edifici stralciati. Cifre che vanno ad aggiungersi a quelle comunicate a giugno 2024, frutto di un lavoro importante da parte dell’Urbanistica e all’aggiunta della categoria “villini storici”: “Negli ultimi anni è emersa una specifica domanda da parte dei cittadini riguardante la salvaguardia delle aree urbane costituite dai villini – fa sapere Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica, spesso sottoposte a interventi di sostituzione, aumenti di volumetrie, demolizioni e ricostruzioni effettuate utilizzando le procedure consentite da normative sovraordinate al Piano regolatore generale e che agiscono in deroga allo stesso. Anche per rispondere a questa domanda abbiamo avviato il processo di aggiornamento della Carta per la qualità, implementandone il carattere di tutela del cosiddetto ‘paesaggio storico urbano’. Allo stesso tempo questi aggiornamenti ci consentono di ‘liberare’ alcuni immobili e compendi per i quali non è più necessario uno specifico regime di tutela favorendone la rigenerazione e riconversione”.

Da Tor Sapienza a Marconi

Nel 2024 gli edifici stralciati erano, come scrivevamo, circa 750. Tra questi il compendio ex Alitalia della Muratella, i lotti di Tor Sapienza di proprietà Ater, l’ex Filanda a viale Castrense, il complesso Ama di piazza dei Caduti della Montagnola, l’ex Velodromo all’Eur, l’ex Fiera di Roma sulla via Cristoforo Colombo, l’ex scuola Mafai a Garbatella, diversi immobili dell’Eur di proprietà dell’Agenzia del Demanio. Nella lista del 2025 compaiono altri 495, facendo schizzare il totale a oltre 1.100 edifici o porzioni, tra i quali l’ex cinema Giardino, nel cuore di Montesacro (piazza Vulture), il centro congresso di via dei Frentani nel II municipio o l’ex Città del Gusto a nel quartiere Marconi. 

Mai più un caso Coppedè

Mentre tra i villini storici aggiunti nel 2025 ce ne sono diversi nel territorio del II municipio, come quello di via delle Alpi 16, via Reno 9 e via Ceresio 28, poi uno in III municipio a via Monte Cristalli 18 (il “villino spagnolo” della cooperativa Parva Domus), uno nel centro storico in via Dardanelli 26 e infine in VII municipio, in via Melfi 2, il villino di proprietà della società cooperativa ferrovieri “Il Progresso”. Già erano inseriti tra i vincolati il villino De Pinedo in via Antonio Bertolino, il Villino Saffi in via Barnaba Oriani, ai Parioli, il Villino Bezzi di via Calandrelli, accanto a Villa Sciarra. Sarà la Sovrintendenza ad avere l’ultima parola e non potranno più verificarsi casi come quello del villino Naselli a via Ticino, nel cuore del Coppedè. Demolito e ricostruito in stile moderno, nonostante le proteste di associazioni e cittadini.